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al via le prime committenze

Una madia progettata da Fuori Serie ha trovato casa

DESIGN E ARTIGIANATO TRA PASSATO E FUTURO

Cosa

Madia modulare

DOVE

Wonderful Italy

 

 

Metti due giovanissimi designer palermitani con un sogno nel cassetto, un corso QuattroPuntoZero e una partnership con Wonderful Italy, mescola gli ingredienti e ottieni una ricetta speciale: una madia modulare ispirata all’architettura di Palazzo Butera che andrà in uno degli alloggi del principale network di case vacanze in Italia.

Proprio così. Loro sono Giorgia Bonaccorso e Marco Barillà, laureati in Design Industriale, insieme non arrivano neanche a mezzo secolo ma hanno già le idee molto chiare sul proprio avvenire e su quello di Palermo.

La loro idea, infatti, è di avviare un’impresa – hanno già un nome, Fuori Serie – che coniughi il design e l’artigianato, con l’obiettivo di creare una sinergia fra due mondi che non sempre dialogano e dando così modo alla città di proiettarsi verso il futuro.

Un primo passo per raggiungere lo scopo lo hanno già fatto: hanno partecipato al modulo sull’imprenditoria e oggi seguono il percorso di accompagnamento targato QuattroPuntoZero. Abbiamo fatto loro qualche domanda per scoprire qualcosa in più sulla loro storia, il progetto che hanno realizzato per Wonderful Italy e le loro aspirazioni.

Avete frequentato il modulo “Artigianato  imprenditoria”, vi è stato utile?

Moltissimo. È stato interessante perché in poco tempo ci ha permesso di ottenere un’infarinatura di base che sicuramente spenderemo per i nostri progetti futuri.

Per l’appunto, quali sono i vostri progetti?

Il nostro desiderio è di rendere Fuori Serie una vera e propria impresa, con l’obiettivo di realizzare prodotti unici e di eccellenza mediante l’unione del design e dell’artigianato.

In un mondo sempre più industrializzato, dove i prodotti in serie si impongono, come si creano prodotti davvero unici?

L’unicità dei prodotti è data dal buon progetto che c’è alla base e noi crediamo che l’ausilio delle conoscenze tecniche degli artigiani locali possa essere fondamentale in questo senso.

Molti artigiani realizzano i propri prodotti senza progettarli, li creano per così dire “a sentimento”, ma hanno delle competenze tecniche che noi non possediamo. Una collaborazione fra noi e loro non può che essere un valoro aggiunto.

In qualche modo si torna sempre alla tradizione…

Il ritorno alla tradizione è fondamentale, per ridare dignità ai prodotti artigianali e al territorio siciliano, ma anche alle collezioni che prendono ispirazione dagli elementi nascosti del territorio, celebrandone il patrimonio e il sincretismo culturale.

Anche voi prendete spunto e ispirazione dalle architetture della nostra isola?

Sì, generalmente da quelle meno conosciute e più nascoste. Anche per la madia è avvenuto così.

Ecco, raccontateci meglio della madia.

Abbiamo preso ispirazione da Palazzo Butera: non solo dalle sue forme architettoniche ma anche dal suo progetto, che riflette il passare del tempo e il sincretismo culturale, simbolo della Sicilia.

Abbiamo voluto realizzare un prodotto che trasmettesse la stratificazione storica e culturale – una sovrapposizione di più livelli, qualcosa di modulare da mettere insieme e da configurare in diversi modi – e che presentasse dei dettagli nascosti.

I simboli scelti sono una rappresentazione semplificata del concept, rispondono alla volontà di mettere insieme epoche e culture diverse, creare collegamenti, raccontare Palermo senza risultare eccessivi.

Il passato ritorna sempre, ma i tempi e gli spazi sono cambiati. Come siete riusciti ad adattarlo?

Partendo dalla decostruzione dei tradizionali mobili, abbiamo ottenuto i due elementi essenziali per una madia: cassetti e stoccaggio open space.

In questo modo é possibile assemblare la madia e ottenere molte combinazioni diverse o utilizzare uno dei moduli in vari scenari, adattandosi in modo univoco e flessibile a diversi luoghi e soddisfacendo i nuovi spazi delle case che sono diventati sempre più piccoli.

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